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20 Giugno 2025

Le grotte… raccontate ai più piccoli

Il desidero di esplorare è forte nell’uomo.

Non sempre, però, è facile trovare luoghi in cui la nostra orma non si stata impressa o sia perlomeno rara. Anzi, oggigiorno la possibilità di nuove esplorazioni, di fatto, è data solo dallo spazio… e dal mondo sotterraneo.

 

Da questo punto di vista la nostra regione è fortunata essendo ricca di aree carsiche, anzi al suo interno si trova proprio il territorio che ha dato il nome al processo geologico che porta alla formazione delle grotte: il Carso. Un’area in cui dominano gli affioramenti di calcare e dove l’acqua ha lavorato la roccia, modellandola e scavandola in profondità. Proprio qui nasce, a metà Ottocento, la speleologia scientifica quando l’esplorazione del sottosuolo diventa fondamentale per comprendere il percorso sotterraneo del fiume Timavo sperando di poterne utilizzare le acque per la città di Trieste in forte espansione.

Ma tutta la nostra regione presenta aree carsiche di importanza mondiale. Nel massiccio del Monte Canin sono sinora note oltre duemila cavità: si superano i mille metri di profondità e alcune sono riunite in un unico sistema di oltre 90 km di sviluppo. Analogamente Le Valli del Natisone, il Bernadia, l’altopiano di Pradis, il Cansiglio associano le forme carsiche superficiali, come doline e campi solcati, a cavità naturali anche di grande sviluppo e risorgive attraverso le quali le acque sotterranee, dopo aver percorso spesso a lungo il reticolo carsico, vengono a giorno: pensiamo alle sorgenti del Gorgazzo o al Fontanon di Timau che fornisce acqua potabile ed energia elettrica alla valle del Bȗt!

Per queste ragioni e grazie all’attività di una ventina di gruppi grotte che operano in Friuli Venezia Giulia, il catasto grotte regionale conta oltre ottomila cavità, distribuite nell’intero territorio.

La caratteristica della speleologia, la scienza che studia le grotte, è quella di unire esplorazione a ricerca: le cavità naturali sono veri e propri laboratori naturali e ospitano acque che sono fondamentali per la nostra vita.

Proprio per queste ragioni, in occasione di un convegno svoltosi a Gorizia, il Servizio Geologico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia

Hanno voluto allestire una mostra dal titolo “LE GROTTE FRA ESPLORAZIONE E RICERCA - Il Patrimonio Speleologico del Friuli Venezia Giulia”. Trattando temi generali e soprattutto esempi locali, la mostra ha lo scopo di far comprendere come la Speleologia contribuisca alla conoscenza del territorio e alla sua tutela, come sia supporto per geologia, archeologia, paleontologia, biologia e molti altri settori scientifici.

La conoscenza del mondo sotterraneo è fondamentale per una corretta e sostenibile gestione ambientale e per la conservazione di quel bene prezioso che è l’acqua.

Ed ecco così un’esposizione con pannelli, postazioni video ed interattive, proiezioni, reperti originali e calchi, attrezzature appartenute ai padri della speleologia regionale e, soprattutto molte immagini del fantastico mondo sotterraneo. La mostra è aperta fino a metà luglio nell’Auditorium della Cultura Friulana a Gorizia, nell’ambito di Go 2025!

Gli organizzatori hanno voluto integrare questa esposizione con un settore dedicato ai più piccoli, per aiutarli a meglio comprendere l’importanza del mondo sotterraneo. Grazie ai disegni di Laura Candotti ed ai testi di Margherita Solari, lo Scatolificio Udinese ha realizzato alcune postazioni pensate proprio per i bambini dimostrando la propria attenzione ai temi della sostenibilità.

 

 

Giuseppe Muscio

Circolo Speleologico ed Idrologico Friulano

POR FESR 2014 2020